Cinedanza/programma domenica

Domenica 27 ottobre 2019

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ore 18:00 – Il montaggio: scrivere con le immagini
incontro con Esmeralda Calabria

ore 19:30 – buffet a cura di Fusorari

ore 20:30 – inizio proiezioni

ore 22:00 – PREMIAZIONI

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regia Mitchell Rose compositore Robert Een produttore Pomegranate Arts produttore esecutivo Brooklyn Academy of Music

52 coreografi internazionali costruiscono una catena d’amore per ballare. Gli artisti in evidenza includono Ohad Naharin, Mark Morris, Elizabeth Streb, Bill T. Jones, Meredith Monk, William Forsythe e Lucinda Childs. Il videodanza è stato commissionato dalla Brooklyn Academy of Music in onore dei 35 anni di servizio di Joseph V. Melillo come produttore esecutivo.

“La tecnica del film è qualcosa che io chiamo Hyper-Matchcutting, in cui ogni modifica adiacente è perfettamente allineata in posizione e continuità. […] Volevo dare un senso di unità a questo tributo collettivo da parte di una comunità di artisti”.

002_insta_Porcelain

regia Roswitha Chesher con Sheila Hartley e Ian Russell produttore Trinity Laban coreografa Stella Howard

Un tavolo, due sedie, delle tazze da tè… una vita insieme… Porcellana.
Una storia d’amore… la vita e i suoi numerosi cambiamenti, incontro, condivisione, cura, dipendenza e perdita.
Una coppia mostra la storia di come la forza della loro relazione caratterizzi il modo in cui si sono adattati e hanno accettato un cambiamento causato da un grave problema di salute.

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regia e coreografia Janessa Clark performer Courtney Drasner fotografia Kathleen Kelley

Future Becomes Past è un assolo sul divenire, trasformarsi da un essere trattenuto a un sé liberato. La performer inizia nascosta in una piccola stalla di cavalli in un fienile antico. Il suo corpo è coperto da un testo scritto a mano (tutte le citazioni anti-femministe dai primi del XX secolo ai giorni nostri).
Cancellando le parole, sperimentando il lavoro fisico ed emotivo di annullare un corpo inscritto, navigando attraverso varie espressioni del tempo e dello spazio e interrogando il peso delle parole e la gravità della storia, la ballerina si emancipa. Si libera dai confini del suo ambiente verso un nuovo mondo coraggioso. Un videodanza per l’era femminista.

004_insta_Intangout

regia Vito Alfarano produttore AlphaZTL Compagnia d’Arte Dinamica direttore della fotografia Dario Franciosa editing Alessandro Gasperotto e Bruno Luca Perrone musica Cesko, Paco Carrieri & Paolo Greco

Intangout non racconterà alcuna storia ma parlerà del sentimento, della distanza, dell’assenza della persona che ami. Quando il corpo non è in relazione con la mente perché viaggia continuamente tra i ricordi della persona amata, e la memoria suscita sentimenti antitetici: dolore e gioia, libertà e possesso, carnalità e profondità, dolcezza e rabbia, passione e vendetta. Le canzoni di tango celebrano l’ombra del non detto, la malinconia delle cose perse e lontane, si nutre di tristezza, solitudine, perdita non solo di amore ma anche di amicizia, di abbandono non solo della persona amata ma anche del paese di origine, delle tradizioni, della casa, la stessa condizione in cui un prigioniero si trova a vivere in un luogo di privazione e lontano dai suoi affetti.

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regia, produzione Matthieu Maunier-Rossi con Aïpeur Foundou, Ella Ganga

Aïpeur Foundou è un ballerino e coreografo congolese. Tra alcune aree popolari di Brazzaville, ci mostra una possibile via per la libertà.

“Ideato, girato e registrato in 48 ore a Brazzaville (Congo). Coreografo e ballerino: Aïpeur Foundou (mescolando danza contemporanea e movimenti tradizionali congolesi). Il testo è una poesia originale scritta da Ronan Chéneau letta da Ella Ganga, una ballerina congolese. Il dialetto usato a volte è Lari. Il fiume nel film è il fiume Congo e Kinshasa si può vedere in lontananza sull’altra sponda”.

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regia, coreografia, performer Daniela Alvares Beskow musica Lolla’nzzel editing Kdenlive

La libertà è collettiva. Una parte importante del suo processo di costruzione è l’apprendimento individuale. Conoscenza di sé, sviluppo della logica e pensiero strategico, fiducia in sé stessi, comprensione dell’ambiente. Lo sguardo panoramico da una base che ripara e allo stesso tempo spinge, sviluppa il corpo per volare. L’apprendimento è permanente e richiede dedizione.

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regia Sara Iori performer Diana Mannarelli musica Teiuq

Diana è un essere umano che va oltre l’umano. Vive nei boschi, nei ruscelli, in riva al mare. È in comunione con animali selvaggi nascosti e rinuncia alla sua capacità intellettuale di ragione: Diana non ha volto e può sentire il mondo fluire senza giudizio. Diana non ha paura dell’assurdo, se ne nutre.

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regia, performer, coreografa Filomena Rusciano illustrazioni e animazione stop motion Rinedda musiche Paolo Barone e Piero Ennio riprese Gennaro Sorrentino

I piccoli rumori di bordi fragili. Braccia incrociate per disegnare il riparo per le sporgenze emotive: perfetto occultamento che lascia sprofondare, ed è immediatamente un profondo.

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regia Elissa Fontana performer Lucia Castoldi riprese, editing Riccardo Vormstein

Questo video è un’interpretazione artistica dell’impulso di un pittore; come si può tradurre un impulso irrazionale in un dialogo tra un dipinto e una persona.
Senza alcun input visivo, questo video traduce una pittura materica ed emotiva in una sequenza continua di movimenti. Avere un approccio spontaneo alla coreografia ma anche una comprensione dei movimenti e dei sentimenti.

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regia Joseph Simon produttore Dansateliers performers Daniel Barkan, Madelyn Bullard, Viviana Fabiano, Lucia Fernandez riprese Young-Jean Maeng, Laurens Heijs musica Jimmi Jo Hueting editing Fanny Hagmeier colore e audio Matija Peki

Le Faune è un mondo fantasy su pellicola, basato sul balletto L’après-midi d’un Faune di Vaslav Nijinski. In questo balletto, che fu prodotto nel 1912, Nijinsky prese una nuova direzione e ruppe con il solito, fluido codice di danza nel balletto. Il suo stile originale, rettangolare e con movimenti leggermente colorati, ha suscitato grande confusione tra il pubblico e la stampa. Nel suo film Le Faune, proprio come Nijinski, Joseph Simon incorpora influenze straniere nel codice del balletto per arrivare a nuovi tipi di espressione. Con questo crea un incantevole film di danza sul voyeurismo, l’intimità e la sessualità.

 

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