Roberta va sulla luna
How to explain theatre to a living dog
di e con Roberta Bosetti e Renato Cuocolo
con la partecipazione del cane Nuvola
soundscape Globster
organizzazione Claudio Ponzana
produzione Cuocolo/Bosetti IRAA Theatre, Teatro di Dioniso, Festival delle Colline Torinesi, Olinda Milano, ICA (Institute Contemporary Arts) Sydney
Mi chiamo Roberta Bosetti sono un’attrice e non recito da 72 ore. Faccio parte di un gruppo AA, non alcolisti anonimi, ma una sottosezione, attori anonimi. Non è stato facile, non è facile… ho un teatro nella testa. Mi guardo in giro e le tentazioni sono molte. La tentazione di mettere su una recita, un personaggio, qualcosa del genere. In giro c’è solo gente che recita. Mi guardo intorno. Ma il mondo è pieno di teatro. La gente è il più grande spettacolo del mondo ed è gratis.
“Quest’ultimo lavoro ha iniziato ad annunciarsi dopo aver trovato nel magazzino di casa delle vecchie riviste. Un’edizione speciale di OGGI che celebrava con foto a colori, rare per quell’epoca, l’allunaggio dell’Apollo 11 nel Mare della Tranquillità. Luna, Mare, Tranquillità: suonava promettente. Bisognerebbe mettere i fatti in ordine. Proprio nei giorni in cui era comparso sul cammino della nostra ispirazione il video della performance di Beyus, How to explain pictures to a dead hare, vedemmo un coniglio selvatico vivo. Da qualche mese ci gira in testa l’idea della luna. Un viaggio sulla luna, o dalla luna, questo non è ancora ben chiaro. Ci siamo forse innamorati del titolo: Roberta va sulla luna. Oppure, ed è più probabile, qualcosa sulla Terra non ci convince (Cuocolo/Bosetti)
Il teatro reclama di vivere, magari partendo dalla memoria di quella lontana missione spaziale e trasformando l’impresa epica del Lem in un viaggio, neanche troppo terra-terra, tra verità e menzogna, tra realtà e finzione. Ne deriva una chiacchierata non molto diversa dal flusso di coscienza, ma leggera nel tono, divagante tra note di vita e note di costume, un mettersi al centro delle cose per dirci che le cose, alla fine, non hanno un centro e che lei, in mancanza di quel centro, non fa che viaggiare sulla Luna, con la persuasione che tutto, nei fatti, deve ancora accadere (La Stampa, 12 giugno 2017)