Cinedanza Official Awards

Selected Films 2023

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USA, 7’41”

The Unanswered Question

regia Adam Larsen direzione coreografica Sue Schroeder performer Erik Thurmond compositore Charles Ives

The Unanswered Question, con una partitura omonima scritta da Charles Ives nel 1908, esplora attraverso gli opposti i modi in cui noi come esseri umani cerchiamo di trovare noi stessi. Simile alle due energie distinte nella musica, archi meravigliosamente seducenti e fiati discordanti e “interrogativi”, il film contrappone il movimento crudo, esplosivo e egocentrico con l’immobilità esteriore, tenera; uno spazio fabbricato bianco e nebuloso con un ambiente naturale lussureggiante; primi piani estremi con inquadrature ampie. Tagliando tra queste diverse qualità, luoghi e inquadrature, The Unanswered Question si concentra sul momento in cui ci si esaurisce e finalmente ci si sveglia nel mondo circostante.

USA, 4’57”

Bronx magic

regia Marta Renzi danzatori Arthur Aviles, Aislinn MacMaster riprese Cari Ann Shim Sham

La magia quotidiana della danza è ovunque in un quartiere del Bronx. Vicino al camioncino dei gelati, sotto la sopraelevata e alla stazione della metropolitana, tutti diventano parte della danza quotidiana.

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BRA, 9’04”

Asab

regia, produzione, drammaturgia, concept Ariane Mondo performance, coreografia, drammaturgia Willy Helm, Mainá Santana riprese, editing, postproduzione, pose Pedro Medeiros assistente riprese Karla Raquel costumi Sarina Sena mixer suoni Ricardo Felix musiche Walter Nazário graphic design Caio Vitoriano catering Magia Vegana

Questo film è stato girato durante la pandemia e ritrae sentimenti ed esperienze di isolamento di cui i corpi sono protagonisti.

AUT, 6’30”

Light Rising

regia e danza Andrea Hackl musiche Antoine Viard, Zachary Paul

È una meditazione poetica,
un inno alle forze edificanti che trasportano e sostengono la vita.
È un sussurro, è una canzone.
Ispirato dai cicli naturali, dagli elementi e dalla loro interazione,
tuffarsi in uno spazio di tempo liquido,
scorrendo in avanti, cadere e salire,
un continuo divenire.
Il film è stato prodotto durante una residenza presso Bohemia Farmstudios, Repubblica Ceca e sostenuto finanziariamente dal Forum Culturale Austriaco di Praga.

ARG, 5’58”

Nothingness swallows one thing after another

regia, sceneggiatura, produzione Daro Ceballos
sceneggiatura, produzione, interprete Gabriela Bondone musiche originali Cecilia Beatriz Quiroga correzione colore Ezequiel Matcovich

Una donna viene inghiottita dal nulla, un nulla che avanza lasciando tutti gli spazi vuoti, disabitati. Viene inseguita, lotta per restare, si intrufola in ogni stanza, ma ostinatamente viene ritrovata. Non si sa se le emozioni che prova siano le sue o appartengano alla psicosi collettiva, all’incertezza in cui la pandemia ha posto il mondo. Come fa un corpo chiuso a comprendere la mutazione del tempo? Cronache tardive di una parentesi di vita.

TWN, 6’05”

Extremely in the middle

regia, coreografia, composizione Yu He Lin direttore della fotografia David Willem Verbeek luci Jove Wong

Il concetto di estremamente nel mezzo mi collega all’antica filosofia del Tai-Chi e della sezione aurea del Confucianesimo. Il Tai-Chi si riferisce all’inizio stesso dell’universo e alla regola/verità essenziale di ogni cosa e di ogni relazione. Dal simbolo può sembrare binario, ma in realtà riconcilia le due energie Ying e Yang, e rappresentano l’equilibrio intergradato di tutte le materie. La via d’oro di Confucio è stata in qualche modo una lotta per me. Come osservo e realizzo dalla mia esperienza di vita, proprio questo principio di essere moderati non porta nessuno da nessuna parte se non a rendere le persone molto facili da addestrare o addirittura manipolare. È facile essere giudicati se qualcuno si distingue o agisce “troppo” in base allo standard della moderazione, e ciò provoca molta ansia e stress quando alle persone non è consentito espandere ed estendere ciò che sono veramente.
In questo video di danza, voglio ritrarlo come un film horror, affrontando ogni sorta di stato oscuro dell’essere nel vuoto del mezzo. Discuto cosa significa essere “estremamente a metà” con i miei ballerini/co-creatori. Secondo le loro prospettive, posso vedere quanto profondamente la filosofia antica e la religione ci stiano influenzando. Siamo esseri semiumani programmati dalla norma moderata di questa società.

BRA, 4’11”

Sinoptica

regia Isa Machado produzione Maria Clara Laet danza Samara Roana assistente alla regia Gabriel Teixeira fonico Lucas Stuvok mixer suoni Pedro Laet musica Florence and The Machine coreografia Samara Roana

SINOPTICA mette sotto il microscopio la trasparenza della mente che cerca di conoscere sé stessa, riflettendo i pensieri, siano essi silenziosamente piacevoli, rumorosamente ostili, cruciali o frivoli, ininterrotti…o vicini. Brevemente ma costantemente, nell’introspezione melodica ed esterna, il pensiero si trasforma in movimento traducendosi in creazione, liberandola dalla ripetizione scoraggiante e disumanizzante.

ISR, 9’20”

Vacuum

regia e produzione Edya Stern interpreti Alma Livne, Bertwin Ravi D’souza, Cecilia Bartolino, Dora Schembri, Edya Stern, Eleni Papaioannou, Hayato Yamaguchi, Hoyoung Im, Karen Fantasia, Koral Peleg, Kyra Jean Green, Lia Ujčič, Nadja Häussler, Olivia Bouis, Sanusi Deji, Shay Saver, Spencer Everett editor Assaf Kafri musiche BOOGZBROWN direttori fonici Edya Stern, Assaf Kafri

Quando l’arte performativa è scesa in fondo alle priorità governative e nazionali, e addirittura è stata completamente chiusa, ho deciso di chiedere agli artisti di danza di tutto il mondo in che modo tutto ciò ha influenzato la loro immagine di sé e la loro autostima. Sono rimasto sopraffatto e commosso dalle centinaia di ballerini che hanno chiesto di partecipare al progetto. 17 di loro hanno ricevuto istruzioni dettagliate per l’improvvisazione e le riprese. Io e Assaf abbiamo iniziato con la compilazione di una colonna sonora multistrato, attraverso la raccolta di tutti i materiali insieme, creando un’opera completa e armoniosa. Una metafora dei pericoli per la società senza arte.

DEU, 7’23”

OCD

regia e sceneggiatura Máté Bartha, Emese Nagy
produzione Laura Manz danza Zsófia Safranka-Peti, Sándor Petrovics, Emese Nagy musiche Márk Bartha design del set Zsófia Tasnádi costumi Silvia Somerriello D.O.P. Mátyás Gyuricza

Preparati per “OCD” (Ordinary Catastrophy Day), il viaggio caotico di una persona ossessionata dall’ordine. Il film è una coproduzione tedesco-ungherese con il sostegno delle organizzazioni culturali Joint Adventures e NPN Stepping OUT. Il nostro sfortunato protagonista viene strappato dal comfort della sua casa e catapultato nel duro mondo esterno, dove lui e il suo nuovo amico si preparano per un incontro infernale con la loro nemesi, la burocrazia. Lasciandosi alle spalle le loro vite ordinarie, ci ispirano ad abbracciare il caos interiore e a scatenare la nostra rivoluzione.

BRA, 4’11”

Alcateia

regia Arilton Assunção

Tra le rovine ci sono alcune colonne spezzate che rappresentano la forza, la resistenza, le fondamenta e i muri di questo stabilimento abbandonato rappresentano anche ciò che resta della forza, della resistenza, ciò che ancora esiste, c’è. L’avvolgente colonna sonora del Bolero di Ravel è adattata da Lucas Romualdo che ha aggiunto la canzone Howls of Lobos, portando quell’aria di mistero che anche lo spazio ci regala. Questa traccia porta con sé anche tutta la questione della ripetizione, gli strumenti puntano su una singola nota, la mezzaluna, che cresce come se fosse una valanga. Il pallone rappresenta questo collegamento con la terra e uno spazio di elevazione, di contatto con ciò che sta sopra. Una danzatrice, accompagnata da 16 ragazzi, dona energia a questo grande mandala umano dove quest’atmosfera cresce sempre di più e porta sulla scena di questo videodanza l’idea di forza, di resistenza.

FIN, 9’22”

Looking for Loïe

regia, produzione, editing Tuulia Soininen interprete Emma Heinonen direttor della fotografia Aino Mättö rumorista Julia Huopainen tecnic luci Eeva Laulumaa

Looking For Loïe è un film di danza femminista in cui una donna si confronta con la disuguaglianza sul posto di lavoro. È ispirato alla vita e alle opere di Loïe Fuller. È creato da tutte donne e persone non binarie.

USA, 5’00”

By the Sea

regia, coreografia, produzione, danza Edd Arnold
danza Tia May Hockey direzione della fotografia Ben Williams musica Anna Phoebe music featuring Jacob Kingsbury Downs, Transvoices UK costumi Allison Ozeray ricerca e sviluppo Sharol Mackenzie coproduzione Balletboyz supporto coreografico Swindon co-regia Sean Flanangan

By the Sea esplora il rapporto tra gli esseri umani e l’oceano attraverso la danza: un inno alla maestosità delle nostre acque e alla nostra responsabilità di proteggerle. Sulle note dell’inno al mare della violinista Anna Phoebe, con l’etereo coro Trans Voices, due ballerini si intrecciano sul bordo dell’acqua, rotolando sulla sabbia verso le onde. Girando e intrecciandosi tra loro e nell’acqua, i ballerini si trasformano per diventare parte del moto ondoso. Girato in due giorni sulla costa meridionale dell’Inghilterra, la troupe ha lottato contro le onde per catturare la potenza suprema dell’acqua sotto un’imponente tempesta. By the Sea offre una toccante dichiarazione di un futuro fragile che spetta a noi garantire.

ISL, 2’07”

Koori

regia Juliette Tellier, Rafaël Michaud
sceneggiatura Juliette Michaud produzione Rafaël Michaud, Juliette Tellier interprete Juliette Tellier

Una donna sola, su una spiaggia deserta, cammina, balla e si fonde con questo nuovo mondo.
In un ambiente austero, dove non è percepibile alcuna traccia dell’attività umana, si apre il campo di tutte le possibilità. Questa terra di ghiaccio diventa la sua rinascita.

USA, 10’00”

The Anniversary

regia, sceneggiatura, coreografia Stephen Agisilaou

Un videodanza dedicato alla città di Palm Springs (California). Un’odissea nella danza e nell’immaginazione, The Anniversary esplora l’esperienza umana di delusione, speranza e riflessione. Il film è un progetto di grande passione reso possibile da un vasto numero di artisti, amici del settore e sostenitori. Prodotto dal Palm Springs Dance Project USA e dalla mente dell’acclamato regista di danza australiano/greco Stephen Agisilaou, The Anniversary non ha parole e rivela la sua storia attraverso il linguaggio universale della danza.

POL, 6’29”

Childhood/Adulthood

regia, sceneggiatura, editing, costumi Jagoda Turlik
produzione JaTu Film Jagoda Turlik interpreti Julia Domagalska, Szymon Pacholec DOP Piotr Werewka coreografia Szymon Pacholec, Jagoda Turlik, Julia Domagalska musiche Mieczysław Karłowicz, Jean Sibelius, postproduzione e correzione colore Piotr Werewka

Inondata di colori, allegra e spensierata “L’infanzia”, pur divertendosi, ha la sua fine. Ne “usciamo” in modi diversi. Il suo punto di svolta è “l’età adulta” che porta il suo inevitabile cambiamento. A prescindere dallo scenario in cui viviamo e dal “costume” che indossiamo da adulti, l’Infanzia fa parte di noi e possiamo sempre fare riferimento a questa terra di gioia. Insieme.

FRA, 7’08”

Pas de trois

regia, sceneggiatura, produzione, musiche Guillaume Herment-Berrebi interpreti Samuel Famechon, Adam Fontaine, Elsy Robert

I danzatori, inizialmente agglomerati tra loro sul pavimento, gradualmente si separeranno, si alzeranno, si individueranno, scopriranno sé stessi, impareranno a ballare per sé stessi, e poi insieme in un’esplosione di energia crescente che porterà ad un climax finale pieno di desiderio. Saremo partiti da un nucleo primitivo, per finire con un trio desiderante, libero da convenzioni.

NLD, 9’55”

Circular

regia e sceneggiatura Inge Theunissen produzione It moves, Introdans coreografia Adriaan Luteijn interpreti Giuseppe Calabrese, Mathieu Di Scala, Edwin van der Burg compositore Jaap van Keulen riprese Twan van Oosterhout, Rian van den Boom, Egbert Hotz, Joris Jans editor Inge Theunissen light designer Maarten van den Berg costumi Ben Voorhaar manager di produzione Miriam Bouw sound designer Egbert Hotz

Nella storia del futuro i tecnici di laboratorio si clonano. Il surriscaldamento colpisce quando emerge un clone che devia. Si crea un gioco di rispecchiamento, attrazione e repulsione. Si scoprono reciprocamente (im)possibilità e poteri. La distinzione sta svanendo, rivelandosi addirittura reversibile.
Chi è in realtà il clone giusto?

USA, 4’10”

See through view

regia Rosie Trump interpreti Keely Cobb, Krystn Janicek, Trisha French musica Michael Brook

E’ come guardare in un mirino, le finestre realizzate a mano rivelano vignette di danza. See Through View presenta una cornice all’interno di una cornice. See Through View sceglie l’abbinamento analogico/digitale, 2D/3D e tattile/incarnato.

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KOR, 6’09”

St.ranger

regia Hyukjin Jeon produzione Jisoo Kook, Seonwoo Kim performer Sukung Yoo direttore della fotografia Sumyeong Park

I soggetti in movimento sono ruvidi, ribelli. È innaturale, non realistico. Non esiste la bellezza degli standard tradizionali di bellezza. Una donna che balla laggiù. I pensieri, i sentimenti, le espressioni e le espressioni del corpo creano stimoli infondati. I tempi vogliono sempre nuovi stimoli e le folle mettono le immagini sugli stimoli con le proprie cornici. La donna vuole che la sua esistenza, la sua non esistenza, si trasformi costantemente in qualcosa di prezioso. Come un’affascinante fede nella religione, la psicologia della folla costruisce una strana torre irrealistica. Impazzire.
Sembra strano ma è avvolto in modo sacro. È come se vivesse e respirasse nel mio corpo e presto diventasse parte di me. Strana bellezza, realtà irrealistica… Diventa presto una routine. Stranamente o no, ci siamo sempre evoluti in questo modo.

POL, 4’06”

Black wind

danza e produzione Mateusz Pindelski
musica Fernando Corona

Il videodanza di Mateusz Pindelski basato sulla danza contemporanea è stato ispirato dal tema della città abbandonata, dal grigiore quotidiano circostante e dall’indifferenza.
Le sensazioni interiori che il protagonista cerca di trasmettere sono un confronto sul mondo che ci circonda e quello oltre la nostra zona di comfort.

CAN, 7’30”

Luce

regia, coreografia, danza Valeria Galluccio
direttore della fotografia Claude Précourt make-up artists Dominique Panneton, Myriam Boudreau suono Julia Innes musica Luc Saint-Pierre altro Francesca Pala

Quest’opera ci invita a seguire LUCE: una creatura misteriosa dai tratti acquatici, alieni e umani. Dopo essere atterrata sul pianeta Terra, deve imparare a vivere in una zona boscosa vicino a un lago. Isolata, senza alcun contatto con altri individui della sua specie, scopre questo nuovo mondo attraverso tutti i suoi sensi. Questo dialogo costante tra il suo profondo essere interiore e gli elementi fondamentali della natura si traduce in movimenti a scatti che evolvono verso una maggiore fluidità, espressione del suo piacere cinestetico e della sua vivace curiosità.

BGR, 5’00”

Everyday things

regia, editing Andrea Dragov riprese e colorista Nikola Gyulmezov suono Georgi Atanassov interpreti Maria Asenova, Maria Valterova, Svetlin Bankin coreografia Maria Asenova BTS Kiril Krastev

Mentre un ragazzo e una ragazza aspettano alla stazione ferroviaria, un’altra ragazza siede dietro di loro. La coppia esegue un movimento del braccio all’indietro, che lei sbaglia e poi sale su un treno. Rimasti soli, intraprendono uno scambio stravagante. Raggiungendo un ponte in mezzo a un lago urbano, la ragazza capisce l’intenzione della coppia e torna di corsa al punto d’incontro…

ITA, 4’27”

Listen to nature

regia, sceneggiatura, produzione, danza
Francesco Misceo

Listen To Nature, un progetto per riconnettere le persone con la natura in un momento in cui la biodiversità del nostro pianeta sta affrontando enormi minacce. L’artista, con questa opera, vuole ispirare le persone a un apprezzamento più profondo della natura, sia per il bene del pianeta sia per il benessere individuale. E per fare ciò, Francesco, ha voluto esaltare questo messaggio utilizzando nuove tecniche digitali emergenti come la generative art e danza. Una vera e propria fusione tra corpo e natura.

POL, 8’23”

I go Iŋdeepe/andence

regia e danza Dmytro Grynov, Daniela Komedera

Un duetto che solleva la questione dell’indipendenza a livello personale e globale e il suo impatto sulle persone. Partendo da eventi politici rilevanti nella vita culturale e sociale di Polonia e Ucraina, esaminiamo i fenomeni di indipendenza in questi paesi e come questa questione colpisce i cittadini locali. Quanto sono disposte a pagare le persone per l’indipendenza del proprio Paese, per l’indipendenza nei processi decisionali e per la libertà personale? Questa performance rappresenta un modo per trovare l’armonia nei confini e la fiducia non solo in sé stessi, ma anche nelle persone più vicine e nell’ambiente socio-culturale locale.

ITA, 1’30”

Uninvited dance

regia e composizione Sergio Fantoni
performer Chiara Redaelli

Così come la natura potrà riconquistare le aree urbane abbandonate dopo un’apocalisse nucleare, la danza e l’arte potranno stabilirsi in luoghi inospitali per l’arte stessa.

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