Trucioli e La coppa del santo

Drama Teatro, viale Buon Pastore 57, Modena

domenica 10 aprile 2022, a partire dalle 18.00

Trucioli

materiale residuo altamente infiammabile

(secondo studio)

domenica 10 aprile, ore 18.00

un progetto de Gli Omini
drammaturgia Giulia Zacchini
con Francesco Rotelli e Luca Zacchini
produzione Teatro Metastasio di Prato
in collaborazione con Gli Omini

Il lavoro mi aiuta. Penso al legno, a quale scegliere, che non si rompa, a come prenderlo.
Lo so come prendere il legno, questa materia quasi viva. Le persone sono tutta un’altra cosa.

Così ci disse un falegname sul Monte Amiata. L’avevamo trovato al bar, con lo sguardo perso nel vuoto. L’avevamo preso in un momento molto intenso, un cambiamento totale della visione, totale, ci disse. E si confessò.
Lui, come tanti altri, ci hanno fatto capire il ruolo che ci eravamo scelti nel mondo: essere gli stranieri, gli sconosciuti che passano e t’ascoltano, privi di giudizio, sciolti da ogni legame. La liberazione di chi abita in un piccolo paese e pensa, spesso a ragione, che tutti lo osservino e traggano le proprie conclusioni.
Con questo ruolo, tra il santone e il barbone, abbiamo raccolto in giro per l’Italia centinaia e centinaia di pagine, di parole raccolte per strada, dalla Basilicata al Veneto. Un’enciclopedia d’incontri casuali, di racconti assurdamente reali, di lingue inconsuete. Dal Terrorista di Tito al Mago di Colceresa, dalla Santa di Panicale al Cavallaio di Buti, una pioggia di omini, di frasi che aleggiano nell’aria. Trucioli. Scarti, pezzetti leggeri che quando volano, lasciano polvere al proprio passaggio e se li metti insieme diventano lingotti, pesanti come il legno e altamente infiammabili.
Coi trucioli si accende il fuoco, si fa la carta, ci si pulisce il vomito. Anche se sembrano cose da niente, i trucioli non vanno dispersi, ma raccolti per poter essere riutilizzati.
Trucioli, uno spettacolo di frammenti sparsi. Minuscole scene di minuscoli personaggi, per ricostruire un’Italietta in miniatura, tutta abitata dai più piccoli. Due attori e una valanga di voci, storie, caratteri, in uno spazio che è una casa, una strada, un’intera città. Da qui passa chi spera solo che non tuoni e chi costruisce un deltaplano per andare sulla luna. Un girotondo di gente che si riconosce e che sorprende. Per sentirsi tutti insieme e meno soli. Per ridere. Per riscaldarsi e sporcarsi sotto una cascata di trucioli.

La coppa del santo

agonismo e miracoli al tempo del distanziamento sociale

domenica 10 aprile, ore 21.00

scritture di Giulia Zacchini
disegni di Luca Zacchini
con Luca Zacchini e Francesco Rotelli

Nel 2011 Luca Zacchini, in un periodo di eccessiva devozione dovuta a brancolamenti nel buio, iniziò a disegnare santi su paint con lo pseudonimo di Spavaldo. I santi si moltiplicarono miracolosamente fino a diventare un mazzo di carte. E così nacque L’asta del Santo, un mercante in fiera sulle vite dei santi. Uno spettacolo che ha fatto repliche in tutta Italia provocando un folle imbarbarimento del pubblico che si ritrovava a lottare con lanci e rilanci per accaparrarsi una carta e
vincere i premi in palio. Il problema dell’Asta, ad oggi, è uno solo: nessuna regola di distanziamento sociale viene rispettata, in quanto si prevede un rapporto col pubblico che sfiora il carnale. Da queste nuova triste esigenza, dopo quasi dieci anni, spunta felicemente la Coppa del Santo.
Perché i Santi sono duri a morire. E perché il pubblico continui a giocare.

Saranno proprio gli spettatori, tutti insieme, a decidere quale Santo vincerà il sacro torneo, per eleggere ed invocare un unico patrono della serata. Una partita sul modello dei campionati virtuali che spopolano su giornali, radio e web. Ma dal vivo.
Un tabellone. 32 santi gareggeranno tra di loro sfoderando poteri sovrannaturali. Dai sedicesimi di finale finché ne rimarrà uno solo, il pubblico ascolterà le straordinarie storie di vita dei Santi e verrà chiamato in causa per stabilire il vincitore di ogni sfida.

In questo periodo di isolamento, Spavaldo è tornato, come in ogni epoca buia che si rispetti. Nuovi spietati Santi sono pronti a mettersi in gioco. Da San Giorgio a Padre Pio, passando per Santa Pazienza e Santa Speranza. Grandi e storici, ultravenerati o misconociuti, improbabili o impossibili Santi. Vergini contro Martiri, Eremiti contro Vescovi.

Chi vincerà la Coppa del Santo?


Tra uno spettacolo e l’altro…

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Biglietti

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