
La sposa bambina
lettura scenica tratta dal racconto di Beppe Fenoglio
regia Damiano Grasselli
con Damiano Grasselli, Viviana Magoni e Stefano Ulivieri
produzione Teatro Caverna
Drama Teatro, viale Buon Pastore 57, Modena
domenica 28 novembre, ore 17:00
Biglietti online 8,90€ (commissioni incluse)
in teatro la sera stessa 10€
Lo spettacolo sarà preceduto dalla proiezione, nella sala piccola, di un video-racconto dell’esperienza laboratoriale svolta dal Teatro Caverna a Bergamo.
Il racconto
Tutti i racconti tratti da “Un giorno di fuoco” fanno riferimento a episodi suggeriti dai ricordi vivi dell’infanzia e dalle vicende narrate dai parenti dell’autore.
Il luogo in cui si dipanano è la ruvida Alta Langa e i protagonisti i langaroli.
Catinina del Freddo, una tredicenne “mezza zingara” venduta in sposa ad un giovane poco più grande di lei.
Lo sposo giovane straccivendolo violento e vittima della sua stessa ignoranza.
La famiglia di Catinina, il fornaio del paese, lo zio ricco a Savona…
I passaggi della storia sono quadri di quotidianità del tempo: il gioco delle biglie, la promessa di una festa, il viaggio di nozze a caricare stracci, il mare visto per la prima volta, l’infanzia che si conclude troppo presto.
Lo spettacolo
Teatro Caverna è da sempre legato a Fenoglio, ai suoi racconti, alle sue Langhe e ai ruvidi e commoventi personaggi che le abitano.
Questa volta ad essere affrontato è il secondo racconto della raccolta “Un giorno di fuoco”.
Durante lo spettacolo, immaginato per spazi aperti e bui, una figura bianca si muove con fare fanciullesco ed un gigantesco giovane sui trampoli interagisce muto con lei.
Sulla scena semplice e quasi completamente spoglia si animano come quadri una serie di immagini, mentre una voce esterna accompagna per mano Catinina e gli spettatori in tutto il loro viaggio.
La sposa bambina
Catinina ha 13 anni, la scelta dei suoi genitori è dettata dalla povertà e dall’ignoranza, condizioni che impediscono di riconoscere il valore della bambina come persona.
Una storia dell’Italia di quasi un secolo fa, che con delicatezza, ma anche con estrema sincerità pone interrogativi sulla concezione dell’infanzia e della donna anche nella società attuale.