Spettacolo realizzato con il sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Modena e in collaborazione con Emilia Romagna Teatro Fondazione vincitore della rassegna “Prime Visioni”.
Ideazione Artisti Drama e Quiet Ensemble
regia, Stefano Vercelli
con Giulio Canestrelli, Mariana L. Ferreira, Marco Mannucci
coreografie, Teri Weikel
aiuto regia, Magda Siti
luci e interventi audio-video, Quiet Ensemble
Amore elettrico è una variazione dello struggente tema secondo una ricerca drammaturgica che verifica la possibilità di far dialogare polarità estetiche e registri stilistici. Il lavoro d’attore guidato da Stefano Vercelli (con l’assistenza alla regia di Magda Siti) si sposa perfettamente alla spazializzazione sonora e agli ambienti luminosi di Quiet Ensemble come nel legato delle partiture coreografiche (di Teri Weikel), per una danza che riesce a sopperire al testo, ridotto quest’ultimo all’essenziale, per parlare dell’amore e delle sue conseguenze.
Solo tre attori nell’economia drammatica di un narratore onniscente (Giulio Canestrelli) che fa della sua gonna ora la livrea di Fra’ Lorenzo ora la divisa di una balia maliziosa e ebbra, ora l’abito di un guerriero, di un messo, di un viandante che predica su una teca di vermi (cibo per volatili come il corvo appeso in gabbia o metafora della morte) il destino dei due amanti veronesi (Romeo è Marco Mannucci, Giulietta è Mariana Ferreira): evocati in ombre e doppi su uno schermo che ne stila i contorni o li ritrae a testa in giù, come prede appese per i piedi, nella breve clip di apertura delirano e brontolano in stato di veglia frammenti di battute prima di rendersi conto che sono ormai degli angeli.
(Silvia Mei)